Come puoi difenderti dall’inflazione?

Come puoi difenderti dall’inflazione?
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Qualche mese fa, abbiamo parlato della possibilità, da parte del governo italiano, di inserire una tassa patrimoniale sui conti correnti degli italiani per far fronte alle spese e al debito che lo Stato ha dovuto sostenere (e che ancora sta sostenendo) soprattutto per l’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19.

Abbiamo iniziato questo 2022, oltre alla pandemia e alla attuale guerra in Ucraina, con una cosiddetta “patrimoniale inaspettata” e non inserita dal nostro governo: l’inflazione.

Cosa vuol dire?

Gli italiani, da inizio 2022, si ritrovano a combattere con l’aumento dei costi dei servizi essenziali e delle materie prime.
Abbiamo visto un aumento delle bollette della luce e del gas, un incremento della maggior parte delle materie prime che ha portato ad un conseguente aumento dei prodotti al consumo nella maggior parte dei banchi alimentari e infine un’impennata del gasolio dovuto al recente conflitto tra Russia e Ucraina.

L’inflazione è salita alle stelle come non la vedevamo da parecchi anni, arrivando a Marzo ad una crescita del 6,7% su base annua (mentre a febbraio era al 5,7%).

Siamo arrivati a questo dopo anni in cui abbiamo avuto un’inflazione quasi tendente allo zero o addirittura in alcuni momenti in situazione di deflazione.

Ma per chi non è abbastanza pratico di finanza, cosa è l’inflazione?

Non è altro che l’aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi, o anche la diminuzione progressiva del potere di acquisto (cioè del valore) della moneta.

Chi ne fa le spese di tutto questo?

Ovviamente noi italiani consumatori e risparmiatori.
Come ci dice la definizione stessa del termine, ci ritroviamo in un momento in cui i prezzi sono aumentati vertiginosamente in pochissimo tempo e allo stesso tempo il nostro potere di acquisto è diminuito. Ciò significa, per esempio, che oggi con 100€ non riusciamo più ad acquistare la stessa quantità di beni che prima acquistavamo con lo stesso importo.

Come possiamo quindi porre una pezza a questa “tassa” e limitarne i danni?

Sicuramente non lasciando i nostri risparmi fermi sul conto corrente, che come già sappiamo non maturano nulla e ora, oltre ad essere esposti ai costi di gestione del conto e alle varie imposte governative, sono aggrediti anche dall’inflazione.
La soluzione è metterli in movimento sul mercato, in modo tale che, attraverso i rendimenti acquisiti nel tempo, questi possano contrastare l’effetto dell’inflazione.

Per chi poi ha la possibilità di risparmiare e mettere da parte qualcosa ogni mese, è opportuno scegliere quelle soluzioni che prevedano un’indicizzazione dei versamenti periodici in modo tale che ciò che viene risparmiato e accantonato non perda potere d’acquisto nel tempo a causa dell’inflazione.

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